La salute del profitto

La salute è il bene più prezioso per ogni individuo, particolarmente per le famiglie e le holding del settore.
La storia si tinge di rosso, come Cappuccetto Rosso con il lupo cattivo e come il conto bancario delle famiglie che si trovano in questa non facile situazione. A questo punto la voce narrante racconterà di lacrime e sorrisi, a seconda del luminare, o dei specialisti e tecnici di laboratorio che di volta in volta li accoglieranno. E qui, se non prima, vi saranno i propri cari pronti ad aiutare, visto anche l’importo delle fatture dei medici o dei ticket della ASL. Le banche che sollecite segnalano l’approssimarsi del rosso, questa volta non dovuto né a Cappuccetto rosso ne al sangue ma più prosaicamente a quello segnalato prima dall’estratto conto prima e dal funzionario della banca poi. Ma la salute si sa è il bene più prezioso, continuano a ricordarlo i medici e le banche. I parenti iniziano a rispondere con sempre meno sollecitudine e con un sempre meno delicato sì. Ma la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi possiede. A questo punto se non fosse uno scritto ma un video vedremmo la ministra Lorenzin con i suoi bambini festanti il giorno della loro vaccinazione , mentre salutano i curiosi con accanto i medici speranzosi di una pubblicità che dia loro la possibilità di incrementare le proprie entrate finanziarie. E qui termina il primo atto e c’è la possibilità di andare in bagno od al bar, sempre che per i disabili vi siano gli accorgimenti tecnici del caso, funzionanti e con il collaudo previsto effettuato .
Il secondo atto inizia come al solito, distratti dal brusio dei ritardatari e dalle signore che non trovano più la poltrona, forse finita preda di qualche imbucato speranzoso di una visuale migliore. I balconcini sono graziosi ma hanno una visuale quasi mai bella seppure particolare. La famiglia del bisognoso di cure riceve comunque una certa attenzione da parte del personale sanitario di una struttura privata, se pubblica meno perché i tagli, quelli che loro definiscono ottimizzazione, sono necessari per non sforare il budget . Questo però non impedisce ai stessi medici di usare le stesse strutture anche per visite od esami di natura non strettamente pubblica, seppur oramai consentite. La famiglia intanto, tra mille difficoltà di natura umana e di tempo, è riuscita ad ottenere un prestito dalla banca ed in questo modo potrà effettuare alcuni esami diagnostici presso un centro privato, guadagnerà tempo, che vuole dire speranza, ma avrà ancor meno reddito per pagare tasse e abbonamento RAI che oramai si paga con la luce. A Pontassieve intanto vivono persone che hanno una certa creatività finalizzata al tarocco contabile ,ma questo non si può dire. L’odissea in cerca di cure e di soldi per effettuarle è terminata ,come peraltro lo spettacolo teatrale, e ognuno ritorna alla propria casa. La famiglia delle cure in quella dei genitori, poiché la loro è stata pignorata. Quelli del teatro invece sono tornati nella villetta di montagna quasi a valle, tra due versati a formare un canalone. Ci sarebbe il rischio di valanghe ma siamo tranquilli, c’è la protezione civile a vigilare.
Aldo A.

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