Il suo obiettivo è quello di consentire al Fondo salva-stati di concedere linee di credito agli Stati membri dell’Unione che si trovino in difficoltà sui mercati finanziari e diventare prestanome di ultima istanza per le crisi bancarie. Questo è uno degli che ufficialmente hanno spinto i Capi di governo della zona euro ad avviare la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità,meglio conosciuto come M.E.F. ,che si dovrebbe concludere con l’approvazione di un nuovo trattato al Vertice europeo del prossimo dicembre,dopo l’accordo raggiunto lo scorso giugno all’Euro-gruppo. Lo scopo dichiarato è di consentire,come detto in precedenza,al Fondo Salva-stati di concedere linee di credito agli Stati che si trovino in difficoltà sui mercati finanziari e diventare prestatore di ultima istanza per le crisi bancarie. Il Meccanismo Europeo di stabilità dovrebbe essere trasformato per l’appunto in una sorta di Fondo Monetario Europeo e fungere nel contempo da rete di sicurezza per il Fondo di Risoluzione Unico delle crisi bancarie. Il M.E.S. è nato durante la crisi della zona euro con riferimento al Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria,creato appositamente per la Grecia nel 2010. Entrato in funzione nel 2012 e diretto,non a caso,dal tedesco Klaus Regling,ha un capitale autorizzato di 700 miliardi di euro,di cui solo 80 miliardi sono stati effettivamente versati dagli Stati membri. L’Italia è il terzo maggior “sostenitore” dopo la Germania e la Francia,i Paesi ispiratori di questo fondo. Tra il 2010 e il 2015 il M.E.S. ha “salvato”cinque Paesi : Grecia con tre programmi di assistenza finanziaria con la si è ritrovata in vendita con i saldi,l’Irlanda,Portogallo,Spagna e Cipro. Tra i Paesi del Mediterraneo manca soltanto l’Italia che tengono in frigo come dolce di fine pasto. In cambio di “aiuti” questi Stati membri dell’Unione hanno dovuto sottoscrivere un “memorandum di intesa” e impegnarsi ad attuare una serie di “riforme” sotto il controllo della cosiddetta “troika” formata da Commissione Europea,Banca Centrale Europea,governata sino a pochi giorni fa dall’italiano (?) Mario Draghi,ed infine dal Fondo Monetario Internazionale. Secondo la riforma concordata all’Euro-gruppo il M.E.S. dovrebbe dotarsi di due strumenti : “una linea di credito precauzionale condizionata” e una “linea di credito a condizioni rafforzate”. La prima mette in ginocchio,la seconda uccide la vittima designata. Entrambe saranno disponibili per gli Stati membri dell’area euro con i fondamentali sani,ma che potrebbero essere colpiti da “shock avversi fuori dal loro controllo”. Chi controlla il controllore ? La “linea di credito precauzionale condizionata” è riservata agli Stati membri in cui la situazione economica e finanziaria è fondamentalmente forte e il cui debito pubblico sia ritenuto sostenibile proprio da quella troika che dovrebbe o potrebbe condannarlo al salasso. Ma ci sono delle condizioni per potervi accedere. Sarà infatti necessario il rispetto,nei due anni precedenti della regola del 3 per cento del deficit e la riduzione del debito pubblico di 1/20 l’anno. La “linea di credito a condizioni rafforzate”è invece riservata ai Paesi la cui situazione economica e finanziaria tale. Chi controlla il controllore della sua buona fede ? Nella storia dell’euro-zona c’è stato un solo precedente di ristrutturazione del debito detenuto dai privati,con il “Private Sector Involvment” ,effettuato nell’ambito del secondo “salvataggio”della Grecia nel 2012. Infine,non dev’essere dimenticato che il il M.E.S. è la porta di accesso al cosiddetto scudo anti-spread della B.C.E. . Una delle condizioni per poter beneficiare degli acquisti di titoli pubblici dello “Outright Monetary Transaction” (O.M.T. .),lanciato da Mario Draghi nel 2012,è la necessità di sottoscrivere un programma di “assistenza finanziaria” con il M.E.S. . Il nuovo trattato M.E.S. riformato dovrebbe entrare in vigore ,una volta che sarà ratificato da tutti i diciannove Paesi membri. Il processo di ratifica dovrebbe iniziare soltanto dopo l’accordo formale sul testo del nuovo Trattato e dei documenti a questo collegato,sul quale si esprimerà il prossimo Consiglio di dicembre. La vita del nostro attuale Governo nazionale è subordinato,dal punto di vista europeo,alla ratifica di questo provvedimento. La tempesta perfetta contro l’Italia sovrana accadrà subito dopo. E il resort Italia potrà avere inizio. A meno che…ma questa è un’altra storia.
Aldo A.
Sondaggio Ixe’ per la trasmissione televisiva”Carta bianca”. La Lega perde uno 0,3 per cento ma continua a confermarsi la prima forza politica con il 31,5 per cento dei consensi. Il PD registra il 16,4 per cento. Resiste come quinta forza politica Forza Italia che si attesta,con le sue diverse anime al 7,5 per cento dei consensi. Italia Viva di Renzi si conferma al 4,5 mentre +Europa Verde scende all’1 per cento. A crescere sono il numero degli indecisi o degli astenuti,che rappresentano un sostanzioso 37,6 per cento.Gli elettori non hanno ancora metabolizzato la fregatura del Meccanismo Europeo Salva stati. Allora si che ne vedremo delle belle. Scusate : delle brutte.